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Abolizione IMU e TASI nel 2017?


21 Luglio 2015

 

Nel 2017 saranno abolite TASI e IMU

 

Tra i progetti del governo italiano per i prossimi anni trova spazio la cancellazione dell'imposta sulla prima casa.

 

Nell'ultima assemblea nazionale del Partito Democratico del 18 luglio, tenutasi all'EXPO a Milano, il premier Matteo Renzi ha illustrato le prossime mosse del suo governo: tra le promesse del Presidente del Consiglio c'è anche l'abolizione della tassa sugli immobili. Questo provvedimento cambierebbe significativamente le carte in tavola, non solo a livello politico, ma anche in campo finanziario.

 

CHE COS'É L'IMU? COS'È IL TASI?

Piccolo ripasso per chi non ricorda cosa sono IMU e TASI. wink

L'IMU o Imposta Municipale Unica è, brevemente, un'imposta applicata alla componente immobiliare del patrimonio; essa, dunque, tassa il possesso di beni immobili (fabbricati, inclusa abitazione principale e pertinenze, e terreni agricoli). La riscossione del tributo compete al Comune, il quale incassa anche le somme recuperate, le sanzioni e gli interessi. Allo Stato, poi, è riservata una quota di imposta municipale propria pari al 50% dell'incasso derivante dall'applicazione della tassa agli immobili diversi dall'abitazione principale e relative pertinenze e dai fabbricati rurali ad uso strumentale.

Il TASI,  Tributo per i servizi indivisibili, riguarda i servizi comunali rivolti a tutta la collettività dei quali è impossibile calcolare il beneficio che ne ricava il singolo cittadino (come per esempio polizia locale, protezione civile, viabilità, manutenzione del verde pubblico, tutela dell'ambiente, del territorio, degli immobili comunali, del patrimonio storico, artistico e culturale, pubblica illuminazione, socio-assistenziali, cimiteriali e relativi alla cultura e allo sport).

Viene calcolato sulla base imponibile della rendita catastale di fabbricati (rurali ed urbani), compresa l'abitazione principale, e aree edificabili, ad eccezione dei terreni agricoli e viene pagato in base alla quota e ai mesi di possesso dell'immobile. TASI, IMU e TARI compongono l'Imposta unica comunale.

TASI e IMU: come e quanto si paga?

 

L'EVOLUZIONE DELLA TASSA SULLA CASA

Prima di essere IMU, la tassa sugli immobili è stata ICI e poi TASI; rimane, però, la tassa più odiata dagli italiani, che sono in maggioranza proprietari della propria abitazione.

L'imposta sugli immobili nasce con la Finanziaria di Amato del 1992 con il nome di ISI e diventando poi ICI. Questa diventa una delle prime fonti di reddito per i comuni italiani.

La sua abolizione diventa il cavallo di battaglia della campagna elettorale di Silvio Berlusconi del 2006, che, nonostante ciò, non arriva al governo che invece sarà occupato da Romano Prodi.

Il Professore interviene nella questione ICI allegerendo l'imposta sulla prima casa di 1,33 per mille, fino ad un massimo di 200 euro.

Nel 2008 Berlusconi riprende la campagna elettorale puntanto tutto sull'abolizione dell'ICI (e dell'imposta sulla prima casa) che verrà concretizzata con la sua instaurazione al governo. Veniva meno, però, la fonte di introiti più fruttuosa per i comuni italiani: il problema viene ovviato con l'introduzione dell'Imposta municipale propria (l'IMU per l'appunto), applicata alla componente immobiliare che incorpora la tassazione sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali legate ai redditi fondiari dei beni non locati e l'ICI. Approvata nel marzo 2011, viene introdotta nel 2014.

Fondamentalmente, l'ICI diventa IMU. Con l'arrivo di Monti al governo nel 2011, ritorna la tassa sulla prima casa che verrà messa a regime nel 2015. Cambia il nome, diventa TASI, un contributo per pagare i servizi che il Comune mette a disposizione dei cittadini, ma di fatto serve a recuperare denaro per sanare il debito pubblico, dovendo seguire le direttive di Bruxelles rivolte all'austerity.

Di fatto, la tassa ha cambiato il nome ma non la sostanza. L'abolizione di IMU e TASI rientra in un progetto di riduzione della pressione fiscale.

 

Ma la sua abrogazione cosa comporterà per il mercato immobiliare? Bisognerà aspettare il 2017 per scoprirlo.

 

AGGIORNAMENTO: Secondo le utlime dichiarazioni del premier, già a dicembre 2015 verrà eliminata la tassa sulla prima casa.


Commenti dei lettori
03 Agosto 2015 - Commento inviato da Paolo
Nel mese in corso si dovr? provvedere al pagamento delle imposte sulla casa, imposte ritenute dalla maggioranza dei cittadini italiani la causa maggiore della crisi dell'edilizia, che si potr? risolvere non prima di un decennio. L'argomento che desidero trattare sono le modalit? di calcolo delle rendite per determinare le imposte dovute. Le rendite di norma definite catastali, con la denuncia di un bene immobile presso l'Agenzia del Territorio, vengono calcolate applicando un tasso di interesse sul valore di mercato dell'immobile. Posso partire anche dal valore di mercato per arrivare alla rendita, che sarebbe l'equivalente del beneficio mensile o annuale che questo bene mi pu? produrre. Per coloro che hanno studiato un pochino, questi elementi della scienza Estimativa sono il fondamento. La rendita, erroneamente definita catastale, sulla quale viene applicata la percentuale comunale per il pagamento delle imposte IMU e TASI non tiene conto del valore effettivo dei beni immobili di fronte alla attuale contingenza. Il governo Monti, formato da una equipe di docenti della Bocconi, per fare cassa, ha fatto applicare un coefficiente correttivo pari a 160 come moltiplicatore delle rendite catastali di base, senza tenere presente che tale coefficiente ? sperequativo perch? ha trattato tutti gli immobili Italiani allo stesso modo, siano essi situati nei piccoli paesi oppure nelle grandi citt? metropolitane come Roma, Milano, Bologna, Venezia ecc?, tanto da ritenersi che tale coefficiente sia stato determinato con una valutazione soggettiva, senza un?analisi tecnica sul territorio. Infatti, se ? pur vero che alcune delle rendite catastali di base non erano state adeguate per determinare il reale valore di mercato, nelle citt? metropolitane a differenza che nei paesi, non hanno subito il crollo dei prezzi dovuti alla crisi economica in atto, che invece in questi ultimi si calcola possa avere raggiunto una svalutazione dei prezzi di mercato dal 30% al 50%. Da ci? possiamo dedurre che gli Italiani hanno subito un?ingiustizia volontaria di carattere soggettivo, in violazione dell?art 53 della Costituzione Italiana, che a mio modesto avviso potrebbe essere applicato anche alla fattispecie di cui trattasi. Dopo questa premessa comunque non esaustiva, mi chiedo se questa imposizione fiscale che viene applicata sui valori di mercato presunti, attribuiti dalla legge, anzich? sui valori reali di mercato, costituendo una plusvalenza fittizia, non si configuri come un pagamento indebito oggettivo da parte delle istituzioni a carico dei cittadini. In merito desidererei sentire l?opinione di un giurista, che sicuramente potr? illuminarmi e contestare il mio pensiero senza cadere nella filosofia e neppure in giustificazioni retoriche o banali. Capire inoltre se la Corte Costituzionale possa prenderne atto, anche se dal mio punto di vista le leggi dovrebbero avere un parere preventivo di costituzionalit? prima di essere approvate o almeno prima di essere sottoscritte dal Capo dello Stato, per evitare di accorgersi degli errori deliberati dopo un quinquennio, come ? avvenuto casualmente per l?adeguamento delle pensioni al costo della vita.

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