Accenture: per gli utenti riduzione consumi non ? la risposta
26 Marzo 2010Crescente richiesta per il potenziamento delle fonti di energia rinnovabile (64%) ma anche scarsa fiducia nella soluzione rappresentata dalla riduzione dei consumi energetici (75%); necessità di un maggiore intervento statale a discapito delle imprese estere (50% circa) e fiducia traballante nelle imprese del settore (78%). Questi in sintesi i risultati del sondaggio condotto da Accenture su 900 soggetti in 22 Paesi. ‘La nostra indagine dimostra come gli utenti non credano che il consumo di energia sia una priorità – ha spiegato l’ente di ricerca. ‘Ci vorranno molti anni prima che le alternative rinnovabili siano completamente efficienti. Fino ad allora, i governi e le società energetiche dovranno trovare modi creativi per trasformare le abitudini dei consumatori’. A fronte della schiacciante maggioranza degli intervistati dichiaratasi consapevole dell’emergenza energetica (circa i tre quarti del campione, con un 90% circa che si dichiara preoccupato o molto preoccupato e all’incirca un 77% allarmato dalla crescente dipendenza verso i fornitori di gas e petrolio e dalla prospettiva di un esaurimento delle fonti disponibili), la sfiducia verso le imprese del settore risulterebbe alta, specie nei mercati deregolamentati o parzialmente liberalizzati come Regno Unito, America e Australia. La disaffezione verso la proprietà estera risulterebbe poi particolarmente accentuata nei Paesi Bassi (88%), seguiti da America e Italia (81%). Solo il 22% del campione preso in considerazione da Accenture ritiene che l’iniziativa nei confronti del cambiamento climatico spetti in prima istanza ai comportamenti dei consumatori.