Anci: edilizia residenziale pubblica nazionale ai minimi in Europa
01 Marzo 2010Secondo l’analisi realizzata dall’istituto di ricerca dell’Anci, l’Italia si attesterebbe tra le ultime posizioni posti a livello di edilizia residenziale pubblica in Europa, segnando quota 4% a fronte di una media comunitaria del 20 % e rispetto al 36% totalizzato dall’Olanda e al 22% dell’Inghilterra. La riduzione dell’offerta abitativa pubblica dagli anni ’80 avrebbe raggiunto addirittura il 90%, a fronte del continuo aumento della domanda generato dalla perdita di acquisto delle famiglie. Secondo l’indagine di Cittalia presentata alla terza conferenza nazionale Anci sulla casa, il problema abitativo riguarderebbe sempre più spesso una zona grigia di persone che pur non rientrando nei canoni di povertà economica previsti per accedere all'edilizia residenziale pubblica esprimerebbero forti difficoltà a confrontarsi con il mercato residenziale. Si tratterebbe in particolare di famiglie monoreddito, lavoratori precari, famiglie monogenitoriali, giovani e anziani perlopiù in affitto ma anche proprietari. Prendendo spunto dallo studio di Cittalia, in occasione della conferenza nazionale tenutasi a Venezia l’assessore cittadino Mara Rumiz ha commentato positivamente lo strumento dei fondi immobiliari, capaci di ‘agire sulla leva urbanistica in modo non specultativo’, manifestando di contro il proprio dissenso verso le iniziative di dismissione generalizzata del patrimonio immobiliare pubblico responsabili di un ulteriore allontanamento dell'Italia dal trend europeo.