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Arriva la 'pagella della silenziosit

21 Giugno 2010

Se i rumori domestici sono tra le prime cause all’origine dei contenziosi tra condomini, lo stress causato dall’inquinamento acustico è esperienza assai comune mentre in aumento risulterebbero anche i danni all’udito correlati secondo quanto rilevato dall’Inail. Una buona notizia sul fronte normativo potrebbe venire dall’introduzione di una legge di disciplina dei requisiti acustici passivi degli edifici che in prospettiva dovrebbe introdurre una classificazione di efficienza analoga a quella prevista in tema di consumi energetici. Una sorta di vera e propria ‘pagella della silenziosità’, dunque, in linea con gli orientamenti comunitari in tema di sostenibilità.
Se l’inquinamento acustico in edilizia si lega essenzialmente al tipo di materiali utilizzati, proprio su questo fronte si focalizzano le prescrizioni comunitarie rendendo obbligatorio l’utilizzo di materiali acusticamente efficienti per le nuove costruzioni. Sul tema è intervenuta in particolare la F.i.v.r.a, l’associazione che riunisce le fabbriche isolanti vetro e roccia, evidenziando in particolare la necessità di fare chiarezza sulle modalità di gestione dei controlli finalizzati ad accertare la sostenibilità dei nuovi edifici. La classificazione di efficienza acustica dovrebbe prevedere quattro classi comprese tra 1 a 4 assegnate in base alla capacità degli edifici di filtrare il rumore esterno e tra una parete e l’altra: la classe 1 permetterà ad esempio di bloccare 40 decibel dall’esterno a fronte di un limite di tollerabilità fissato a 60 decibel, così da ottenere un notevole livello di comfort.
In prospettiva la certificazione acustica dovrebbe guadagnare terreno nella valutazione globale delle prestazioni dell’edificio concorrendo a incidere in maniera significativa sul suo prezzo di mercato. L’aggiornamento normativo dei criteri per la valutazione della performance acustica delle nuove costruzioni dovrebbe rendere conto di un insieme globale di fattori in grado di comprendere non solo l’isolamento di facciata degli edifici dal rumore esterno, ma anche limiti relativi a grandezze acustiche legate al rumore del vicinato presente nelle stesse unità abitative, ai rumori impattivi dei solai e alla rumorosità prodotta dalle sorgenti interne e dagli impianti tecnologici a funzionamento discontinuo e continuo. Tra le questioni rilevate dagli addetti ai lavori anche quella di procedere all’integrazione, nell’ambito del riordino della normativa vigente, della norma UNI attraverso una sorta di ‘zonizzazione acustica’ per ogni gruppo di valori di isolamento delle parti componenti l’edificio. Una contestualizzazione che permetterebbe ad esempio di rendere conto della differenza tra un edificio collocato in una zona extraurbana silenziosa, dove l’isolamento di divisori interni, pavimento ed impianti risulta più importante dell’isolamento di facciata ai fini del comfort acustico, e un edificio collocato su una strada molto trafficata.



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