Federalismo demaniale: le dismissioni finanzieranno il debito
06 Maggio 2010‘Tutto quello che viene venduto deve andare alla riduzione del debito pubblico locale e, di conseguenza, di quello nazionale’. È questa la prima anticipazione concreta del federalismo demaniale fornita ieri dal ministro della Semplificazione Roberto in sede di Commissione bicamerale sul Federalismo dove sono stati introdotti alcuni degli orientamenti dell’esecutivo sull’imminente riforma. A livello demaniale il federalismo prevederà appunto un’esplicita norma per vincolare Regioni ed enti locali a destinare alla riduzione del debito la cessione dei beni patrimoniali ricevuti dallo Stato, mentre parte dei ricavati potrebbe andare ad alimentare un fondo pubblico destinato – come spiegato dal presidente della Commissione Finanze del Senato Mario Baldassarri, promotore della proposta – ad alimentare un fondo ‘a parziale compensazione del fatto che alcuni enti locali non riceveranno quote molto rilevanti del patrimonio pubblico’. Saranno destinati alle Regioni, e non a i Comuni, i beni ‘inalienabili e indivisibili’ come spiagge, laghi e fiumi, ‘magari prevedendo inoltre ‘un certo riconoscimento alle province, che rischierebbero di essere le più penalizzate dal federalismo demaniale’.