Il canone Rai non sar? in bolletta
28 Novembre 2014Il canone Rai con importo fisso di 60-65 euro o forse anche meno, non arriverà nella bolletta della luce da gennaio 2015. Il governo infatti frena sui tempi, difficile che si riesca a farlo per inizio dell’anno prossimo, dietro questo stop si nasconde la difficoltà di essere operativi per la prossima scadenza del canone. Il Governo pensava di inserire la mini riforma del canone Rai, con un apposito emendamento, già nella legge di Stabilità, facendo così pagare l’abbonamento alla televisione ogni due mesi (se la bolletta è bimestrale). Allo studio dell’Esecutivo c’era anche la possibilità di legare il pagamento del canone alla dichiarazione dei redditi, quindi farlo pagare insieme all’Irpef, l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, una volta all’anno. Sia nella bolletta che con l’Irpef, l’importo scenderebbe a 60-65 euro, a seconda delle fasce di reddito. Altro punto importante è che l’importo totale della tassa sul possesso dei televisori sarà dimezzato, scendendo dagli attuali 113,50 euro ai circa 65 euro medi, ma tuttavia il canone sarà fatto pagare a tutti coloro che sono in possesso di un contratto di energia elettrica, dunque anche ai possessori di seconde o terze case sfitte o anche chi non possiede davvero un televisore. Quindi, chi è in possesso di più di una casa si vedrà addebitare più canoni della RAI in funzione del numero degli immobili in possesso. Si confermerebbe inoltre l’ipotesi futura di far pagare il canone anche a chi possiede un computer, laptop, tablet, smartphone. Per evitare di pagarlo però il contribuente potrebbe presentare un’autodichiarazione in cui afferma, sotto la propria responsabilità, di non possedere né il televisore, né altri apparecchi elettronici che permettono di vedere la TV. Grazie a questa scelta di addebitare il canone a tutti, il Governo intende recuperare l’ingente evasione che da sempre caratterizza questa tassa, inoltre il canone per tutti dovrebbe garantire alla televisione di Stato anche un incremento di gettito pari a 1,8 miliardi di euro complessivi. Per ora comunque non se ne fa niente, tutto rimandato al 2015.