Nomisma: no spazio a ottimismo
01 Agosto 2011Per il mercato immobiliare italiano non è ancora giunto il momento dell'ottimismo perché al massimo si può sperare in una stagnazione.
Può essere riassunto così, in estrema sintesi, il rapporto periodico sul settore pubblicato oggi da Nomisma, che ha rivisto al ribasso le stime sui prezzi elaborate lo scorso marzo per 2011 e 2012.
"Se non vi sono dubbi che la prima parte della tempesta sia passata, producendo effetti sul settore immobiliare italiano tutto sommato contenuti rispetto a quelli paventati, è altrettanto fuori discussione che il quadro risulti tuttora fragile e non si possano escludere ricadute", osserva Nomisma a proposito della situazione italiana chiamando in causa la debolezza della crescita economica, la dimensione del debito pubblico e l'instabilità politica e normativa.
Da quando hanno iniziato a scendere, nel secondo semestre del 2008, i prezzi medi delle case sono scesi del 7,3% in termini nominali e del 14% in termini reali. Per uffici e negozi la flessione è iniziata il semestre successivo e da allora ammonta rispettivamente al 6,5% e al 5,3% sui valori nominali (12% e 10% sui valori reali).
Nel primo trimestre le compravendite sono scese del 3,7% per le abitazioni, del 4,4% per gli uffici e dell'8,9% per i negozi. Secondo Nomisma le attese di un 2011 stabile come il 2010 andranno deluse: "la prospettiva di un nuovo minimo dei volumi di compravendita appare oggi pressoché certa", con uno scenario base a 590.600 unità e uno più pessimista a 575.000 dalle 611.878 dello scorso anno. "La criticità del contesto accentuerà la pressione ribassista sui prezzi".