Ogni anno 8 mld di sprechi energetici nel residenziale
09 Marzo 2010L’equivalente di una finanziaria, ossia 8 miliardi di euro, assorbito ogni anno dagli sprechi dovuti alla scarsa qualità della progettazione degli impianti e all’insufficiente programmazione delle politiche volte all’efficienza efficienza. La stima deriva dal VI rapporto annuale ‘Strategie e scelte quotidiane per la sicurezza energetica’ commissionaro dal Consiglio nazionale dei periti industriali (Cnpi) al Censis. Sulla base di dati forniti dai periti industriali, l’istituto di ricerca ha stimato che un immobile di 100 mq dotato al momento dell’acquisto di un impianto di classe energetica tradizionale E/D potrebbe accrescere fino al 20 % il proprio valore passando a un impianto di classe B/A, mentre interventi più ampi, tali da prefigurare un consumo energetico nullo, potrebbero portare fino al 50 % l’incremento di valore della proprietà. Come rileva l’Enea in uno studio dedicato, un intervento esteso al 35% del patrimonio edilizio costituito da uffici direzionali e scuole potrebbe produrre 150.000 nuovi posti di lavoro in fase di cantiere e un impatto economico complessivo di circa 28 miliardi di euro, mentre l’equivalente dello spreco stimato dal Censis, 8 miliardi di euro, potrebbe consentire un risparmio annuo sulla bolletta petrolifera di circa 450 mln di euro se correttamente investito. Secondo l’indagine Cnpi-Censis la produzione lorda di rinnovabili è cresciuta del 3 % nel corso del quinquennio 2003-2007, con consumi legati alle stesse fonti in ascesa del 14 %. A livello di produzione elettrica, il 14,2% del totale deriverebbe dalle rinnovabili, il 13,6% dall'importazione e il restante 72,2% dai metodi tradizionali.