Pechino prepara la tassa di propriet? sugli immobili
01 Giugno 2010La preannunciata tassa cinese sulla casa per contenere i rischi di bolla speculativa ci sarà. Il governo di Pechino ha infatti approvato nella giornata di ieri un piano di riforma graduale del prelievo fiscale sugli immobili che potrebbe prevedere anche l’introduzione di un’imposta sulla casa pari allo 0.8% del valore dell'immobile. La misura, che segue provvedimenti come l’adeguamento a rialzo dei tassi sui mutui e degli anticipi richiesti all’acquisto, o ancora il divieto di erogare prestiti a chi già possiede due case, e stimata in un possibile gettito di 17,6 miliardi di dollari l’anno, dovrebbe puntare a penalizzare chi possiede più di un’abitazione, circa il 20% circa dei proprietari. L’effetto delle precedenti misure, orientate soprattutto a colpire le transazioni e dunque con effetti indesiderati sui prezzi finali, non avrebbe raggiunto i risultati sperati alla luce dell’incessante aumento delle quotazioni – nuovamente balzate del 12,5% in aprile – e con effetti negativi sull’andamento delle compravendite, scese del 45% su base mensile a Pechino e del 38% a Shanghai. La questione rischia di generare pesanti risvolti sociali visto che il 70% della popolazione è concorde nel ritenere ‘inaccettabili’ i prezzi degli immobili e che lo scoppio di un’eventuale bolla avrebbe conseguenze su un mercato che alimenta il 58% del Pil nazionale. L’introduzione di una tassa di proprietà, che dovrebbe comunque risparmiare la prima casa, si pone lo scopo di incentivare le vendite così da dare sollievo al mercato e potrebbe essere introdotta in versione sperimentale Pechino, Shanghai, Chongqing e Shenzen entro la fine del mese, affiancandosi all’imposta che colpisce attualmente gli immobili commerciali in ragione all’1,2% sul 70-80% del valore dell’immobile. 'I problemi del mercato immobiliare residenziale in Cina sono attualmente molto piu' grandi di quelli che abbiamo visto nel mercato immobiliare statunitense e britannico prima dello scoppio della crisi finanziaria. Molto più che un problema’ ha dichiarato al Financial Times l’economista Li Daokui, membro del Comitato monetario della Banca centrale cinese appena prima dell'annuncio del piano da parte del Consiglio di Stato cinese. Approvato nella giornata di ieri anche un provvedimento per contenere i prezzi al dettaglio dei carburanti (- 2,8%-2-9% per benzina e diesel) nel tentativo di contenere l'inflazione, pericolosamente vicina al limite abilito da Pechino per il 2010.