PoliMi mette a confronto riscaldamento autonomo e centralizzato
08 Aprile 2010Riscaldamento centralizzato o autonomo? Uno studio del Politecnico di Milano rivela che non esiste a priori la possibilità di valutare la migliore efficacia tra i due sistemi, a meno di valutazioni specifiche caso per caso. I progettisti e l’attuale legislazione in materia, che ha implicitamente ritenuto meno efficienti gli impianti autonomi e non idonei a essere installati in complessi residenziali con più appartamenti, sembrano propendere verso gli impianti termici centralizzati, in particolare per gli edifici oltre le 4 unità abitative. Lo studio commissionato al Politecnico da Assotermica, l’associazione che raggruppa i produttori di apparecchi e componenti per gli impianti termici, ha messo a confronto i due sistemi in riferimento a una palazzina di 12 appartamenti disposti su tre piani in zona cilmatica E, effettuando analisi in regime di funzionamento continuo e intermittente di numerose tipologie di impianti e considerando edifici di nuova costruzione e palazzi più obsoleti. La differenza più elevata nei consumi di energia primaria tra le due tipolgoie di impianti è risultata di circa 119 kWh l’anno, a favore dell’autonomo nella versione con caldaia a condensazione, terminali ad alta temperatura e con integrazione da fonte solare. Lo studio avrebbe rivelato differenze stremamente contenute in termini di costo del combustibile, mentre l’efficacia dell’impianto risulterebbe condizionata da un vasto insieme di parametri tra cui assorbimenti elettrici, modalità di controllo e qualità dei componenti, tali da generare ad esempio la minore efficienza di un centralizzato con rete di distribuzione estesa rispetto a un autonomo, a fronte dell’aumento delle perdite relative del sottosistema di distribuzione.