Prezzi degli immobili, spia della ripresa
19 Maggio 2010Visto il ruolo giocato dalla bolla immobiliare nell’irrompere delle crisi finanziaria, l’andamento del mercato immobiliare nei paesi che sembrano essere ormai un passo avanti nel cammino di risalita dalla crisi può fornire qualche utile indicazione anche rispetto alle aspettative dei mercati dei Paesi occidentali che, come l’Italia, faticano ancora ad accelerare i tempi di uscita dal lungo tunnel recessivo. Un termometro particolarmente significativo della temperatura della ripresa delle quotazioni immobiliari è quello fornito dai due casi di Canada e Australia, già di fatto usciti dalla recessione e dove non a caso gli agenti immobiliari hanno rilevato una forte ripresa dei prezzi degli immobili negli ultimi mesi. Nel mese di marzo, in particolare, il Canada avrebbe registrato un incremento dei prezzi nell’ordine del 17,6% rispetto a un anno prima, tanto da assegnare al 2010 il massimo storico nel valore degli immobili nel Paese. Nel corso del primo trimestre il valore medio di un immobile nelle principali otto aree urbane dell’Australia avrebbe da parte sua segnato un aumento del 20% nel confronto con il prezzo medio dello stesso periodo del 2009. Se l’uscita dal ciclo recessivo risulta nei due casi facilitata da fattori distintivi come la disponibilità di materie prime e la flessibilità del mercato del lavoro, il trend manifestato dai due Paesi può comunque fornire un utile indicatore delle modalità con cui le economie avanzate stanno allungando il passo fuori dalla crisi, mettendo in luce la recettività delle valutazioni immobiliari di fronte ai segnali di crescita del prodotto lordo. In caso di accelerazione della ripresa nei prossimi mesi, tale trend positivo potrebbe interessare anche i Paesi, come l’Italia, interessati negli anni precedenti da una crescita continuativa e graduale, ma comunque bilanciata, delle valutazioni, tanto da poter al limite prospettare un rialzo delle quotazioni per il comparto residenziale e uffici già entro il 2010.