Riprende la discussione sulla cedolare secca
06 Aprile 2010Potrebbero trovare effetto già con i nuovi decreti attuativi programmati per giugno le nuove forme di prelievo previste dal federalismo fiscale, tra cui si attende anche l’introduzione del tributo unico immobiliare. L’imposta unica da destinare ai Comuni assumerebbe la forma di un forfait comprensivo delle diverse caratteristiche di prelievo legate agli immobili (reddituali, patrimoniali e di servizi) attraverso un incrocio delle differenti imposte indirette (registro, ipotecaria e catastale, successione e bollo) raccogliendo la quota reddituale scontata per le imposte dirette, ad esclusione dell’abitazione principale secondo quanto previsto dalla legge delega sul federalismo fiscale. A fare da apripista al nuovo orientamento potrebbe essere la cedolare secca degli affitti con il passaggio da un’imposizione media sulle locazioni legata a un’aliquota del 25% a un prelievo fisso del 20%. Secondo le previsioni del Governo il provvedimento, cui è riconosciuta valenza di misura anti-evasione grazie alla quale i proventi degli affitti vendono tassati separatamente rispetto al reddito principale del proprietario, potrebbe autofinanziarsi attraverso l’emersione del nero, sia tramite l’adempimento spontaneo del contribuente incentivato dal risparmio d’imposta, sia grazie all’impulso offerto dai Comuni stessi. Un riscontro sulla convenienza di applicazione della cedolare secca potrebbe venire dalla sperimentazione introdotta a L’Aquila con l’ultima finanziaria. L’introduzione della cedolare secca, in procinto di essere discussa in occasione dell’appuntamento istituzionale della commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, poterbbe prevedere anche il trasferimento ai Comuni della titolarità dell’imposta di registro in vista anche di una sua riforma in chiave telematica.