Sconti su Tasi e Tari
10 Settembre 2014Finalmente buone notizie sul fronte tasse, saranno possibili sconti e riduzioni sulla Tasi e sulla Tari per chi si impegna a migliorare lo spazio pubblico. Facciamo un esempio pratico: un gruppo di condomini che si impegna a sistemare la strada sulla quale il Comune non è intervenuto, riparando ad esempio a proprie spese le buche oppure cancellando le scritte sui muri, avrà delle agevolazioni al momento di pagare Tasi e Tari. Quindi comunità di cittadini, associazioni non profit, rappresentanze di categorie economiche che abbiano presentato un progetto di riqualificazione potranno ottenere l'esonero dal pagamento del corrispondente tributo sulle imposte comunali, Tasi e Tari in primis. E' questa la novità che dovrebbe vedere la luce con il provvedimento "Sblocca Italia", il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri una settimana fa e che uscirà a breve in Gazzetta dopo un lungo lavoro di limatura.
Va detto subito però che lo sconto non è automatico: saranno infatti i Comuni, con apposita delibera, a decidere a favore di chi e in cambio di cosa, applicare lo sconto nonché in quale percentuale. Le azioni di intervento quindi non sono lasciate al libero arbitrio dei contribuenti operosi ma devono ricevere l’autorizzazione del Comune che ne conferma il carattere di pubblica utilità. La norma, che richiama una analoga misura introdotta in Gran Bretagna, dovrebbe essere stata confermata perché non c'è un impatto immediato sulle casse dello Stato secondo quanto si apprende da fonti vicine a Palazzo Chigi. Il progetto di riqualificazione ambientale potrà prendere, secondo la bozza del provvedimento, diverse forme, come la "pulizia di una limitata zona del territorio, la manutenzione e l'abbellimento di aree verdi, piazze o strade anche mediante le collocazione di elementi di arredo urbano o la realizzazione di eventi". Saranno i sindaci, dunque, a capire se il gioco vale la candela: se cioè possono rinunciare ad una parte dei soldi frutto delle tasse locali in cambio di interventi che loro non riescono a fare, proprio per mancanza di fondi.