Studenti che affittano camere e uffici condivisi ci sono da sempre

Lo chiamano affitto condiviso ma in realtà è il prendere in locazione una stanza. Un'attività che si fa da sempre in particolar modo per quanto concerne studenti e lavoratori.

La congiuntura economica particolare che stiamo vivendo, secondo quanto riportato dai media, ha fatto sì che la richiesta sia in aumento. E' davvero così?

Le categorie - a ben vedere - che maggiormente continuano a chiedere questo tipo di affitto sono però sempre lavoratori e studenti. Non si tratta di famiglie che si separano. Dunque, probabilmente, le motivazioni potrebbero essere ricercate in altro che non l'abusata "crisi".

In aumento anche l'affitto condiviso di uffici. Aziende più grandi danno in affitto sale, stanze a professionisti o a piccole società. Non è una novità assoluta. Gli uffici condivisi tra professionisti: avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, ad esempio esistono da anni e anni.

Si tratta, ovviamente, di un modo per ottimizzare la spesa relativa ai costi aziendali e condividere risorse che probabilmente avrebbero un costo elevato.

In questa ottica appare un po' forzato attribuire le motivazioni al difficile momento economico. Del resto se una famiglia è in grado di mantenere gli studi dei figli in un'altra città vuol dire che - nonostante i sacrifici che si devono fare senza alcun dubbio - è pur sempre in grado evidentemente di far fronte alle spese.

L'unico caso plausibile è quello relativo, eventualmente, a quelle famiglie che decidono di affittare l'ex stanza del figlio (andato via da casa) per incamerare qualche soldo. Tra tasse, contratti, spese forse il gioco non vale la candela.

Questo tipo di affitto, inoltre, potrebbe essere reso disponibile solo dai proprietari residenti nella casa in quanto gran parte dei contratti vietano di subaffittare.

Non sono tantissime, inoltre, le famiglie disposte a mettersi in casa un estraneo.

Case24.it
Area Comunicazione - GF

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