Unione Europea: l'IMU ? iniqua e aumenta la povert

L'IMU deve essere più equa. L'Europa, nel "Rapporto UE 2012" dedicato all'occupazione e agli sviluppo sociali si accorge che l'imposta sulla casa, in Italia, è iniqua. Ovviamente, ancora una volta, i tempi della politica sono molto più lenti dei tempi "reali" per cui l'IMU ormai l'abbiamo pagata nonostante sia iniqua.

Eh sì l'IMU abbiamo versata nonostante oggi, in campagna elettorale per le elezioni politiche, non c'è un partito pronto ad ammettere di averla voluta. In realtà l'IMU era stata introdotta dal governo Berlusconi - lo ha ricordato l'ex ministro Giulio Tremonti durante la trasmissione televisiva In Onda su La7 il 6 gennaio 2012 - "ma a partire dal 2014, a invarianza di gettito, senza toccare la prima casa e senza rivalutazione della rendita catastale. Una cosa ben diversa dall'Imu di Monti. Il quale quando dice che l'Imu è un frutto malvagio ereditato dice il falso". Tremonti ha lanciato una frecciatina a Monti, insomma.

L'Unione Europea, riguardo l'IMU, chiede che l'iniquità sia eliminata rendendo l'imposta più progressiva. Si dovrebbe intervenire, insomma, sulla rivalutazione del reddito catastale. Non soltanto con aumenti proporzionali ma in modo progressivo e tenendo conto del reale valore di mercato degli immobili. Valore che nel 2012 è sceso a causa del momento di congiuntura economica. L'Europa, dunque, sconfessa almeno in parte "l'equità" tanto sbandierata dal governo Monti.

Le tasse sulla proprietà, inoltre, sempre secondo l'Europa, rischiano di aumentare la povertà in Italia.

L'Italia, infatti, insieme a Grecia, Spagna, Malta e i paesi dell'area baltica, è a rischio di entrare nella povertà "con basse possibilità - dopo - di uscirne".

Tremonti, intanto, ha anche lanciato l'ipotesi di incostituzionalità dell'IMU. Secondo lui l'imposta contravviene ad almeno tre articoli della Costituzione: 3, 47, 53.

Cosa recitano i tre articoli?

Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Articolo 47:  La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

Articolo 53: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

In pratica si può presentare un modulo - guarda il caso scaricabile dal sito di un partito che non riporteremo nel blog di Case24 - e presentarlo al Comune. Se questo non risponde si presenta ricorso alla Commissione tributaria provinciale.

Certo suscita incredulità che la politica introduca una imposta e poi, in campagna elettorale, dica che sia incostituzionale. I diritti dei cittadini si sbandierano solo quando devono votare?

Dubbio: se la campagna elettorale non fosse in corso?

Sarebbe auspicabile, dunque, prima che lo scriva l'Unione Europea (che evidentemente arriva dopo), anche evitare di tassare i risparmi come conti correnti e libretti di deposito.

Case24.it
Area Comunicazione - GF

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