Non solo gli stranieri credono nel mercato immobiliare italiano, ma gli italiani stessi vogliono investire nel mattone. Lo dice la recente indagine che Acri, Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, in collaborazione con Ipsos, azienda leader nel settore delle ricerche di mercato, ha condotto in occasione della 91a Giornata mondiale del risparmio tenutosi il 28 ottobre a Milano.
“Gli Italiani e il Risparmio”, così si chiama il progetto, è stato sviluppato sulla base dei dati raccolti su un campione di 987 persone da tutta Italia che hanno risposto ad un questionario e che hanno contribuito a rilevare questa nuova fiducia che gli italiani hanno nel mattone.
Gli intervistati hanno espresso la loro peferenza sui fattori che influenzano la scelta dell'investimento. Al primo posto troviamo la rischiosità, votata dal 43% dei partecipanti; a seguire la solidità del proponente l'investimento, il rendimento che questo può dare e, infine, l'interesse allo sviluppo dell'Italia, a prescindere dalla consistenza del guadagno. L'immobiliare, nonostante gli alti e bassi degli ultimi anni, risulta essere un settore in cui gli italiani credono ancora.
Se nel 2006 il 70% degli intervistati aveva dichiarato che l'immobiliare fosse il migliore campo in cui investire i propri capitali, nel 2015 la percentuale si è decisamente ridotta (29%), ma risulta essere in aumento rispetto all'anno scorso, che con il suo 24% aveva registrato il tasso più basso dal 2001. Questo incremento del 5% è il risultato di una nuova fiducia che gli italiani hanno nel mercato immobiliare; ma chi investe oggi nel mattone in Italia?
Secondo i dati di Acri e Ipsos, sono gli abitanti del Centro e Sud d'Italia a credere maggiormente nella casa: queste due zone geografiche, infatti, hanno registrato il primo un 32% e il secondo un 34% del totale degli intervistati interessati ad investire nel mattone, mentre il Nord Ovest e il Nord Est hanno segnato rispettivamente un 23% e un 28%.
E sono soprattutto i giovani dai 18 ai 30 anni che sono fiduciosi della ripresa del settore della casa: il 35% dei partecipanti all'intervista, infatti, si è dichiarato interessato nell'investire nell'immobiliare, seguito dalla fascia d'età dai 45 ai 64 anni con un 32%.
Per quanto riguarda la professione esercitata da coloro che hanno preso parte al sondaggio, i lavoratori dipendenti investirebbero maggiormente i loro capitali nella casa (34%), dimostrando una maggiore fiducia rispetto al 2014 durante il quale questa categoria aveva registrato ben 8 punti percentuali in meno. Anche i non occupati, con il loro 33%, dimostrano interesse nell'immobiliare, mentre i pensionati registrano solo un 21%, mantenendo lo stesso tasso del 2014.
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