Il trend già annunciato quasi un mese fa di diminuzione dei prezzi delle case in Italia viene confermato da un'indagine dell'Ufficio Studi di Tecnocasa: secondo le stime raccolte, nel primo semestre del 2015 le quotazioni delle abitazioni nelle più grandi città d'Italia sono scese in media del 2,5% rispetto al secondo semestre del 2014.
Cosa ci dice questa tendenza? Che i prezzi delle case sono in calo rispetto al periodo pre-crisi, ma che le variazioni rispetto all'anno scorso sono minime e, dunque, le quotazioni immobiliari resistono. Un grande vantaggio per chi deve vendere casa.
L'analisi di Tecnocasa prende in considerazione anche la variazione dei prezzi nell'arco di tempo dall'inizio della crisi economica nel 2007 fino ai giorni nostri. In questo periodo, Milano si è dimostrata la città italiana che più di tutte è riuscita a resistere agli attacchi che la crisi ha inflitto all'economia. Il capoluogo lombardo ha registrato un calo dei prezzi delle abitazioni del 27,2% dal 2007 fino ad oggi: i prezzi sono diminuiti, ma l'immobiliare resiste in centro. Per quanto riguarda il secondo trimestre di quest'anno, il tasso si riduce dello 0,9% rispetto al 2014: il merito è soprattutto del settore residenziale, per il quale la domanda è molto alta, ma anche degli investimenti fatti nel mattone, che sembrano essere i più convenienti.
Anche Torino si dimostra essere una città nella quale le quotazioni immobiliari si sono mantenute abbastanza stabili: nel primo semestre di quest'anno i prezzi delle case sono diminuiti del 3,6%, un segnale positivo se si pensa che il capoluogo piemontese ha raggiunto variazioni del -10,8% e del -10,9% nel 2012 e nel 2013, gli anni peggiori per l'immobiliare.
Roma invece, nei primi sei mesi del 2015 ha registrato, un -2,1% rispetto al secondo semestre del 2014, ma si distingue per essere la città in cui la percentuale di acquisti in rapporto all'investimento è più alto della media nazionale.
Bologna si aggiudica il titolo di città che ha visto il ribasso più significativo in tutta Italia: -46,1% rispetto al 2007, con i cali maggiori tra il 2012 e il 2013.
Le altre città considerate nell'analisi (Napoli, Bari, Palermo, Verona e Genova) nel primo semestre del 2015 hanno segnato variazioni negative tra il 2,3% e il 4,4% rispetto al secondo semestre dell'anno scorso, ma che non hanno inciso in modo eclatante sui prezzi delle case.
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