Scade il 16 ottobre il termine per il pagamento della Tasi. La prima rata è scaduta il 16 giugno scorso e a pagarla sono stati i cittadini residenti in quei Comuni che hanno adottato e pubblicato le delibere con le aliquote sulla prima e seconda casa entro maggio. Per tutti gli altri, è stato concesso del tempo in più, fino al 10 settembre per l’adozione e poi per la pubblicazione sul Dipartimento delle finanze entro il 18. I sindaci che hanno rispettato queste ulteriori scadenze chiederanno il pagamento della tassa il 16 ottobre, per la prima rata e poi il saldo a dicembre. Per sapere se il proprio Comune ha pubblicato o meno la delibera a settembre, si può consultare il sito del Dipartimento delle finanze. Se manca la delibera la Tasi si pagherà per intero entro il 16 dicembre, applicando per il calcolo l’aliquota base all’1 per mille. Se invece il proprio Comune ha pubblicato la delibera, l’acconto scade il 16 ottobre prossimo. Per il calcolo della tassa si fa riferimento all’IMU, visto che la Tasi ha la stessa base imponibile. Una volta stabilito il quantum, si deve pagare la tassa, utilizzando il modello F24. I codici tributo da indicare sono: “3958 - tributo per i servizi indivisibili su abitazione principale e relative pertinenze”; “3959 - tributo per i servizi indivisibili per fabbricati rurali ad uso strumentale”; “3960 - tributo per i servizi indivisibili per le aree fabbricabili; “3961 - tributo per i servizi indivisibili per altri fabbricati”. Da ultimo, si ricorda che la Tasi deve essere pagata anche da chi vive in affitto. La quota di imposta a carico dell’inquilino è sempre decisa dal Comune che può anche scegliere di esentarlo completamente e far gravare la tassa solo in capo al proprietario di casa.
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