La Camera dei Deputati ha approvato con voto di fiducia (316 voti favorevoli e 138 contrari) il disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, che ha introdotto una serie di novità molto importanti per quanto riguarda il settore dell’edilizia in vigore dal 13 settembre scorso.
Il nuovo testo rivede in diversi punti le agevolazioni in materia di edilizia: modifica la definizione di manutenzione straordinaria dell'edilizia, ritenendo sufficiente per tali interventi, il semplice rispetto della volumetria complessiva degli edifici, e comprendendo, quindi, anche le opere di frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari preesistenti. Non sarà più necessario, quindi, il permesso di costruire per interventi di ristrutturazione edilizia, che comportino un aumento di unità immobiliari, modifiche del volume o delle superfici dell'immobile. I termini per il rilascio del permesso di costruire vengono raddoppiati solo nei casi di progetti particolarmente complessi. Con il provvedimento, poi, si introducono sanzioni pecuniarie oscillanti tra 2 e 20 mila euro in caso di mancato rispetto dell'ordine di demolizione degli abusi edilizi, con piena responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente. Viene introdotta, inoltre, la definizione di interventi di conservazione e si codifica una nuova ipotesi di permesso di costruire in deroga alle destinazioni d'uso per gli interventi di ristrutturazione edilizia effettuate anche in aree industriali dismesse al fine di incentivare le opere di recupero di tali zone.
Queste novità finiscono per ampliare l’elenco degli interventi che rientrano nella categoria della manutenzione straordinaria, per cui si può fruire della detrazione Irpef al 50% per lavori di ristrutturazione edilizia.
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