Costruire una casa artigianalmente e in paglia. A Cantalupo in Sabina, provincia di Rieti, ci si lavora da qualche mese. Martina Grossi, giovane architetto romano, ha deciso di mettersi all’opera per realizzare la casa dei genitori insieme a Filo di Paglia, uno studio di architettura specializzato nella progettazione di case in paglia e in materiali sostenibili.
Il principio è quello della tecnica Greb: autocostruzione e basso costo delle materie prime come paglia e malta, questo sistema arriva dal Canada ed è diffusissimo in Austria, Belgio, Francia, Germania e Stati Uniti. La paglia si inserisce in un telaio di legno e si protegge con una malta Greb fatta di sabbia, calce, segatura e una piccola parte di cemento. Grande isolante termico, lo svantaggio di questa materia prima è che è poco flessibile e che richiede quindi volumi semplici. Poco utilizzata in città a causa dello spessore dei muri che richiede, le pareti con le balle di paglia raggiungono 50 centimetri, questo tipo di edilizia si adatta bene alle esigenze di una casa di campagna. Le dimensioni dell’edificio non sono un problema: in questo caso la casa è di 100 metri quadri, su un piano e con un soppalco. Basso costo dei materiali, circa due euro a balla di paglia, e autocostruzione consentono di avere una casa ecologica a circa 1100, 1200 euro al metro quadro, contro i prezzi di mercato di case ecologiche che arrivano a 1600 euro al metro quadro.
In Italia, le case in paglia sono in totale meno di cento ma la tendenza è positiva: in Toscana al momento sono presenti due edifici pubblici in paglia, ma anche il comune di Milano sta avviando un processo per la costruzione di una scuola in paglia, dimostrando che lo scoglio culturale dei committenti è ampiamente superato e la tecnica si sta diffondendo anche nell’edilizia privata.