Mancano ormai solo due settimane al nuovo termine di pagamento Imu e Tasi 2014: entro il 16 dicembre, infatti, i cittadini italiani dovranno versare i saldi delle imposte sulla casa. Pagheranno tutti coloro che hanno già pagato gli acconti e coloro che non hanno pagato l’acconto Tasi né a giugno né ad ottobre e che ora dovranno versare in un’unica soluzione la tassa sui servizi indivisibili comunali calcolandola sull’aliquota dell’1 per mille. Per la prima volta, la scadenza di dicembre riguarda tutti i Comuni, sia quelli in cui si è pagato l'acconto a giugno sia quelli nei quali la prima rata è stata spostata a ottobre per il ritardo con cui sono comparse le delibere. Il saldo di dicembre è dunque l'occasione anche per fare ordine nel caos che ha caratterizzato i pagamenti di giugno e ottobre, tra sanzioni sospese qua e là e ravvedimenti più o meno complicati.
Partendo dall’Imu, non dovrà essere pagata su prime case e relative pertinenze come box, cantine o solai, mentre dovrà essere pagata da tutti i proprietari delle abitazioni principali di lusso, cioè immobili adibiti ad abitazione principale di categorie A1, immobili signorili, A8 (le ville) e A9 (i castelli ed i palazzi). Pagano l’Imu tutti gli altri immobili, da quelli commerciali, alle seconde case e abitazione date in affitto o sfitte; immobili concessi in uso gratuito ai figli o ai parenti di primo grado. In nessun caso l’Imu deve essere pagata dagli inquilini. Pagano solo e soltanto i proprietari. L’Imu di dicembre si dovrà pagare anche sui terreni agricoli che finora sono sempre stati esclusi dal pagamento dell’imposta. Gli unici terreni che continueranno a non pagare l’Imu sono quelli che si trovano in Comuni situati oltre i 600 metri di altitudine. Passando alla Tasi, pagano proprietari e inquilini su tutti gli immobili, prime e seconde case, terreni, immobili commerciali. Sia per il calcolo del saldo Tasi che per quello Imu si procede si procede con le stesse modalità di calcolo usate per gli acconti, vale a dire, partendo dalla rivalutazione del 5% della rendita catastale, che andrà moltiplicata per il coefficiente dell’immobile per cui effettuare il pagamento. Al risultato ottenuto bisognerà applicare le diverse aliquote decise per Imu e Tasi, e quindi ottenuto il risultato si potranno applicare le eventuali esenzioni definite dal proprio Comune di residenza.
Una volta conosciuti gli importi dei versamenti, come per gli acconti, anche per il pagamento dei saldi ci si potrà servire di bollettini postali, che si trovano in ogni ufficio postale, o di modello F24, che dovrà essere compilato con i giusti codici tributo che sono differenti per Tasi e Imu e che sono per la Tasi 3958 su abitazione principale, 3959 su fabbricati rurali, 3960 per le aree fabbricabili, 3961 per altri fabbricati; e per l’Imu 3913 su fabbricati rurali, 3914 sui terreni, 3916 sulle aree fabbricabili, e 3918 sugli altri fabbricati.
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