Lo studio svizzero Savioz Fabrizzi Architecte ha curato l'intervento di recupero e ristrutturazione di un antico fienile: nel 1980 la realizzazione di un nuovo piano e il rifacimento della copertura hanno trasformato radicalmente l'assetto della costruzione, che da casa per pastori è diventata residenza per le vacanze. L'ultimo intervento ha riportato alla luce la storia dell'edificio, riscoprendo la stratificazione dei materiali impiegati nel susseguirsi degli anni, dalla muratura in pietra originaria, agli elementi in mattoni, alle nuove realizzazioni in cemento, fino all'intonaco scuro, che allude a quell'aspetto rudimentale delle vecchie stalle. L’edificio sorge solitario tra campi d’erba e boschi nel comune di Ayent – Svizzera, Canton Vallese e si presenta come un modesto e tradizionale volume compatto con tetto a doppio spiovente con due caratteristiche distintive: le ampie finestre e le facciate in cemento. Infatti, i progettisti hanno deciso da un lato di dilatare visivamente gli ambienti della casa vacanze verso il paesaggio incontaminato e dall’altro di congelare i materiali utilizzati nei vari rimaneggiamenti sul manufatto dichiarando il loro intervento. La casa si sviluppa su tre livelli: nel seminterrato trovano posto la cantina e la dispensa. Il primo piano è interamente occupato dalla zona giorno e un unico spazio aperto ospita la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno e le uniche pareti divisorie sono state inserite per isolare il bagno. Il divano è collocato di fronte all’enorme apertura: lo spettacolo, infatti, non si svolge in televisione, ma davanti ai nostri occhi fuori dalla finestra. Al secondo piano si trovano tre spartane camere da letto. Gli interni, come le facciate, si caratterizzano per l’uso intensivo delle tonalità del colore grigio, fatta eccezione per la zona notte interamente rivestita in legno chiaro. L’edifico risulta termicamente indipendente in quanto i muri sono isolati, le finestre sono ad alta efficienza e il riscaldamento è garantito da un camino a legna e dai pannelli solari collocati sulla copertura. Gli esterni si caratterizzano per un’austera semplicità. Le pietre originali e i mattoni inseriti negli anni ottanta sono stati immortalati nei prospetti attraverso un rivestimento grezzo in cemento scuro che lascia trasparire le rugosità e le forme degli elementi inseriti nel tempo mantenendo la morfologia dell’edificio.
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