Il Governo ha abbandonato l’idea della “Local Tax”, rimandandola forse al 2016, l’imposta sulla casa che doveva sostituire Tasi e Imu e presentarsi come un’unica imposta sul modello della vecchia Imu, con aliquota standard tra il 2 e il 2,5 per mille, ma con detrazioni fisse. Così l’esecutivo ha preferito prorogare anche per il 2015 la Tasi, imponendo però gli stessi limiti di aliquota massimi già previsti per il precedente anno 2,5 per mille che può salire al 3,3 se il Comune prevede detrazioni. Se lo scenario per il 2015 fosse quello di avere nuovamente a che fare con Imu e Tasi, a rimetterci sarebbero ancora una volta i contribuenti. Non solo perché dovrebbero ancora districarsi nella giungla di aliquote Tasi e delle centinaia di migliaia di combinazioni tra queste ultime e le aliquote Imu. Ma soprattutto perché a legislazione vigente il rischio che la Tasi 2015 possa portare le aliquote al 6 per mille è concreto. Nel 2014, infatti, è stato possibile applicare l'aliquota «calmierata» del 2,5 per mille sull'abitazione principale solo grazie a due stratagemmi escogitati da palazzo Chigi per garantire ai sindaci parità di risorse nel passaggio dall'Imu alla Tasi. Il riferimento è all'addizionale dello 0,8 per mille finalizzata alla copertura delle detrazioni e alla compensazione di 625 milioni corrispondente alla stima del gettito non recuperabile da parte di circa 1.800 comuni. Due misure valide solo per il 2014, visto che, come stabilito dalla manovra 2014 (legge 147/2013), dal 2015 le aliquote dell'accoppiata Tasi-Imu possono salire fino al livello dell'«aliquota massima consentita dalla legge statale per l'Imu al 31 dicembre 2013 in relazione alle diverse tipologie di immobile»: ossia il 6 per mille per le abitazioni principali e il 10,6 per mille per le seconde case. Per le prime case sarebbe un salasso perché significherebbe tornare all'aliquota massima dell'Imu 2012 per di più senza l'applicazione di detrazioni fisse (200 euro per l'abitazione principale e 50 euro per ogni figlio a carico) che invece erano possibili nella vecchia disciplina dell'imposta municipale.