Dopo l’entrata in vigore lo scorso 15 ottobre del nuovo libretto d’impianto, una sorta di carta d’identità per impianti di riscaldamento e generatori di calore, ecco indicata dall’Europa una nuova scadenza da rispettare. Il decreto legge 102/2014, di recepimento della direttiva 2012/27/Ue per l’efficienza energetica, impone entro il 31 dicembre 2016, a tutti gli italiani che abitano in condomini con riscaldamento centralizzato, di installare, su ciascun termosifone, delle valvole termostatiche con contabilizzatori di calore. Le valvole termostatiche sono dei dispositivi meccanici di termoregolazione che, installati sui termosifoni, consentono una ripartizione del calore tra le varie stanze di un appartamento, escludendo automaticamente il termosifone una volta che abbia raggiunto la temperatura impostata, regolata su un valore compreso tra 0 e 5. I contabilizzatori di calore sono invece dei dispositivi in grado di quantificare l’effettivo consumo energetico per ogni alloggio. Lo scopo dell’Unione Europea è quello di raggiungere gli obiettivi prefissati dal cosiddetto Protocollo 20 – 20 – 20: ottenere, entro il 2020, una diminuzione del 20% delle emissioni di CO2 in atmosfera e un aumento del 20% dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
Con l’installazione delle valvole termostatiche si prevede di raggiungere un risparmio nel consumo di combustibile compreso tra il 10% e il 30%. Entro il 31 dicembre 2016 quindi, chi risiede in condomini con riscaldamento centralizzato avrà l’obbligo di installare sui termosifoni di casa le valvole termostatiche con i contabilizzatori di calore. Altrimenti scatta una sanzione tra 500 e 2.500 euro, in base alle decisioni delle singole Regioni.
Aldilà del cambio delle valvole e delle normative europee, per ridurre i consumi e abbreviare i tempi di ammortizzazione della spesa si consiglia comunque di cambiare alcune cattive abitudini. I fattori infatti che contribuiscono maggiormente all’aumento dei consumi sono due: la temperatura della stanza e le dispersioni di calore dovute a spifferi o impianti obsoleti. Se si abbassa la temperatura di un ambiente da 21°C a 20°C (come previsto dalla legge), è possibile ridurre i consumi del 7%, ottenendo un risparmio annuo di circa 84 euro.