Il 4 marzo 2015 Dalla avrebbe compiuto settantadue anni. La famiglia, gli amici e la fondazione che oggi porta il suo nome, hanno deciso quest’anno di ricordarlo in modo inedito. E' stata organizzata infatti una festa lunga tre giorni, dal 2 al 4 marzo, in cui la casa del cantautore è stata aperta al pubblico per celebrarlo a tre anni dalla morte, avvenuta il primo marzo del 2012 a Montreux, in Svizzera.
All’inaugurazione, in via D’Azeglio 15, a Bologna, hanno partecipato alcuni amici di Dalla, tra cui Gianni Morandi, Gaetano Curreri e Renzo Arbore. Erano presenti anche il sindaco di Bologna Virginio Merola e il ministro alle Attività culturali Dario Franceschini. I biglietti per visitare la casa erano 622 e sono stati venduti in tre ore. Tutto in questa casa si veste di barocca aristocrazia, e lo si può già notare magnifico presepe nell’anticamera che precede la visita all’elegante e raffinato “bazar”. Tra le stanze di questa reggia da far invidia a un mecenate troviamo crocifissi, statue di Gesù Bambino, Madonne scolpite o dipinte, ritratti di Lucio che campeggiano ovunque sulle pareti, le sue tele, le sue fotografie, i suoi libri ancora sulla scrivania del suo studio, tra mezzi busti in marmo e riconoscimenti, come la laurea honoris causa in Discipline della musica e dello spettacolo ricevuta dall’Università di Bologna nel 1999. C’è poi la stanza delle colonne, con le pareti affrescate, mentre nella sala dei giochi o come piaceva chiamarla a lui “dello scemo” un piccolo cinema privato e di fronte alle poltroncine in pelle per gli spettatori, i giocattoli, il simbolo di un uomo bambino che vuole viaggiare con la fantasia. Questa è la casa di Lucio Dalla, aperta eccezionalmente per seicento fortunati che hanno potuto fare un viaggio nel mondo di un poeta del nostro tempo.
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