Affittare risparmiando si pu?! Guida all'affitto a canone concordato

 

Affittare risparmiando si può!

 

Milano e Napoli rinnovano gli accordi con le Associazioni: sgravi fiscali per proprietari e meno spese per gli inquilini. Una piccola guida al contratto d'affitto a canone assistito.

 

Lo scorso 14 giugno il Comune di Milano ha aggiornato l'accordo (che risaliva al 1999) per l'affitto a canone concordato con i rappresentanti di inquilini e proprietari, e così anche la città di Napoli. Un'ottima notizia per chi volesse usufruire di questa modalità (molto vantaggiosa) di affitto. Ma di cosa si tratta?

 

CHE COS'È L'AFFITTO A CANONE CONCORDATO?

Il contratto di locuzione di affitto a canone concordato, regolato dalla legge 431/1998, è il contratto di locuzione più vantaggioso previsto dalla normativa, poiché permette un notevole risparmio grazie agli sgravi fiscali previsti da questa tipologia contrattuale.

 

CHI CALCOLA IL CANONE DEL CONTRATTO?

Questo tipo di contratto è basato su un accordo locale stipulato tra le principali organizzazioni che rappresentano la proprietà edilizia, le principali associazioni sindacali di inquilini e proprietari e le autorità del Comune. I Comuni coinvolti in questo tipo di contratto sono tutti i Comuni ad alta densità abitativa e capoluogo di provincia ed i Comuni confinanti con le aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania.

 

QUALI SONO I CRITERI?

Gli elementi che rientrano nel calcolo del canone dell'affitto sono il tipo di contratto, la durata, il rinnovo, l'importo canone, l'aggiornamento ISTAT, le clausole di rescissione, gli oneri accessori, l'uso e la consegna, la ripartizione spese, le modifiche e migliorie, le esigenze particolari del locatore/conduttore e varie ed eventuali. Questi aspetti vengono considerati anche per i contratti di locazione ad uso transitorio, come quelli redatti per esigenze di lavoro temporanee o per studenti fuori sede.

 

COME VENGONO ASSEGNATI I CANONI?

Una volta calcolate le varie fasce, il territorio comunale viene suddiviso in zone urbane omogenee, in aree aventi caratteristiche simili per valori di mercato, dotazioni infrastrutturali, tipologie edilizie. Ad ogni area, poi, viene assegnato un valore minimo ed uno massimo di canone; in tale calcolo rientrano altri aspetti inerenti alla zona e all'immobile, come la categoria catastale, lo stato di manutenzione dell’immobile, la presenza di spazi comuni e altri.

Dopo aver definito i valori, viene determinato il canone annuo o mensile: si moltiplica il valore in euro per metro quadro dell'immobile per la metratura dell'edificio. Il valore ottenuto sarà il canone indicato nel contratto.

 

DOVE TROVARE L'ACCORDO?

L'Accordo può essere reperito negli uffici del Comune di riferimento o presso le Associazioni locali di categoria coinvolte.

 

QUALI SONO I VANTAGGI FISCALI?

Per quanto riguarda gli sgravi fiscali dell'affitto a canone assistito, si possono percorrere due vie:

  • se il reddito del locatore è riportato nella dichiarazione dei redditi nella quale si specifica che il contratto è stato stipulato a regime agevolato, il locatore godrà degli sgravi fiscali con uno sconto sulla base imponibile pari al 30% nel momento in cui egli dovrà versare l'IRPEF:
  • se il locatore decide di aderire alla cedolare secca, il reddito percepito viene tassato direttamente con una percentuale pari al 15% per l’anno 2013 e pari al 10% per l’anno 2014 (ma fino al 2017), risparmiando notevolmente rispetto ad altre tipologie contrattuali. Inoltre non paga l'imposta di registro né quella di bollo.

 

Importanti vantaggi per il proprietario, ma anche per l'inquilino: chi vive in affitto concordato risparmia sul canone di locazione di circa il 30%.

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