Homefarm, progetto di architettura eco e sociale
Presentato un progetto per la casa di riposo del futuro che mette insieme funzionalità e sostenibilità.
Nelle grandi metropoli del mondo, che diventano sempre più numerose e popolose, è più difficile far convivere la funzionalità tecnologica e strutturale degli edifici con la natura e le sue (che sono anche nostre) esigenze.
Un tentativo di mettere d'accordo architettura e natura l'ha proposto lo Studio internazionale di Architettura Spark di Singapore, che in occasione della conferenza Retirement Living World China 2014 ha presentato Homefarm, la casa di riposo del futuro.
IL PROGETTO
Basata sul concetto di architettura sociale e sostenibile, Homefarm è stata pensata come una residenza per anziani sottoforma di fattoria verticale: il palazzo è costituito da appartamenti circondati da giardini terrazzati; sul tetto è posta una zona di terreno da lavorare; vengono installate, poi, coltivazioni idroponiche (o acquaponiche, cioè che non necessitano terreno per vivere ma vengono alimentate da un sistema di acqua e nutrienti).
La struttura offrirebbe anche il servizio di riordino della stanza, vitto, lavaggio della biancheria, l'assistenza sanitaria e l'organizzazione di varie attività rivolte all'anziano.
Gli ospiti si occuperebbero di compiere veri e propri lavoretti, che permettano un minimo ricavo economico.
INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E RISORSE DI CIBO
I motivi che hanno spinto lo Studio Spark ad attivare questo progetto sono stati i due problemi che colpiscono maggiormente la città e la società di Singapore: l'invecchiamento rapido che sta vivendo la sua popolazione, che nel 2030 sarà per il 25% over 65, e l'alto tasso di importazione di prodotti alimentari (circa il 90%), oltre alla mancanza di spazi verdi in una metropoli come Singapore che registra 5,4 milioni di abitanti.
LO SCOPO DEL PROGETTO HOMEFARM
L'obiettivo dello Studio Spark è di focalizzare l'attenzione sul significativo potenziale che avrebbe l'ammalgamare due realtà come architettura e agricoltura che altrimenti sarebbero separate.
Inoltre, con questo progetto si ricaverebbe anche un beneficio economico: gli anziani che coltivano i loro giardini o orti privati possono consumare i prodotti senza necessariamente acquistarli e questo scoraggerebbe l'importazione di prodotti esteri e incentiverebbe il cosumo di quelli made in Singapore.
Ovviamente, gli inquilini avrebbero anche occasione di creare una comunità, oltre ad avere la disponibilità di un alloggio in cui vivere una volta raggiunta una certa età, di vivere una vita salutare e di evitare lo stress.
Un piano pensato per la città di Singapore, ma applicabile anche ad altre realtà metropolitane del mondo che sicuramente ne trarrebbero beneficio!
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