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A Milano il grattacielo di legno pi? alto al mondo

09 Giugno 2011

Il grattacielo di legno sorgerà a Milano, nella zona di viale Sarca, area Bicocca e il progetto si chiama SMS, che sta per Social Main Street, è firmato da Urbam + Dante O. Benini & Partners, ed è promosso dalla Compagnia dell’Abitare; si avvale della consulenza di Vignelli Associates per quel che riguarda la «grafica» dell’edificio e ha già vinto il premio Qualità architettonica al Social Housing Awards indetto da Eire, il salone dedicato al mercato immobiliare e al real estate italiano e dell’area mediterranea.

Fiore all’occhiello del progetto, l’essere il più alto grattacielo al mondo costruito in legno, fatta eccezione per i tre piani di base, in calcestruzzo, e la struttura metallica del cavedio centrale. Secondo motivo di orgoglio, il valore di efficienza, vale a dire il rapporto tra metri quadri e superficie sfruttata, che è del 90%. Terzo, ma non ultimo, punto d’eccellenza, il prezzo: 800 euro al metro quadro.

Tre fattori che fanno del progetto un esempio di costruzione «sostenibile» nel doppio significato del termine: dal punto di vista ambientale e da quello economico. «Basta una manciata di semi per costruire una casa. E la deforestazione creata si ricostituisce in pochissimo tempo. Il legno, poi, è riciclabile al cento per cento, ha un alto livello di salubrità, è permeabile all’aria, ha una bassissima dispersione termica, è antisismico», dice l’architetto Dante Benini. «Bisogna sfatare il tabù secondo il quale una casa in legno ha senso solo a Bolzano. Le qualità intrinseche di questo materiale lo rendono adatto a costruire a qualunque latitudine. Aggiungiamo poi che nel confronto diretto con il calcestruzzo l’ecocompatibilità del legno è nettamente superiore quanto a consumo di acqua e a quantità di energia necessari alla loro produzione». «Molte persone che vivono in edifici di classe A, dove sono stati applicati tutti i sistemi di risparmio energetico e riduzione della dispersione termica, lamentano un “effetto sottovuoto”, la sensazione di vivere in una bolla. Con il legno tutto questo viene evitato», gli fa eco Michele Corrado, architetto e project director assistant dello studio.



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