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Abi: aumentano i mutui. Accessibili per 500mila famiglie giovani

30 Aprile 2010

Secondo un’indagine dell’Abi la ricchezza delle famiglie italiane, seppure alla luce della buona tenuta espressa in fase di sfavorevole congiuntura economica, starebbe mostrando crescenti segnali di indebitamento. A mostrare maggiore vulnerabilità verso l’erosione del reddito causata dalla recessione sarebbero stati, secondo il rapporto trimestrale ‘indicatori di indebitamento, vulnerabilità e patologia delle famiglie italiane’ redatto dall’Abi, i nuclei familiari giovani e privi di casa di proprietà, di fronte alle crescenti difficoltà a fronteggiare la rata del mutuo. Nell’ultimo trimestre del 2009 – periodo al centro dell’indagine – l’incidenza complessiva del debito finanziario delle familgie sul reddito disponibile sarebbe aumentata in media di 4 punti percentuali rispetto al 41% registrato l’anno precedente. I mutui per aitazione, in particolare, sarebbero cresciuti dell’8,2% rispetto al 2008, raggiungendo un ammontare complessivo di 247 miliardi di euro (con indice di crescita più contenuto al Nord – 7,3% - rispetto a Sud – 11,3% - e Centro – 8,2% ). Secondo l’indicatore Abi riferito alla sostenibilità dell’acquisto – nel caso in cui cioè la rata del mutuo non superi il 30% del reddito – le famiglie avrebbero mediamente dimostrato una capacità di acquisto dell’abitazione al prezzo medio di mercato con un buon ‘indice di accessibilità’. Il 58% delle famiglie italiane (circa 15 milioni di nuclei) disponeva lo scorso anno di un reddito sufficiente a sostenere i costi del mutuo casa. L’indice di accessibilità, basso a partire dal 2007 per le famiglie giovani e prive di casa di proprietà specie nelle grandi città, avrebbe registrato un leggero miglioramento a partire dalla fine del 2009, quando circa il 30% dei nuclei familiari con capo giovane – pari a  circa 500mila famiglie – avrebbe espresso un reddito sufficiente per affrontare l’acquisto dell’abitazione.

 



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