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Affitto studenti: i costi citt? per citt? rilevati dal Sunia

21 Giugno 2010

L'estate è al via eppure molti studenti stanno già anticipando i tempi di ricerca della stanza per non trovarsi impreparati al ritorno dalle ferie. Impresa spesso ardua vista la frequente necessità di fronteggiare una giungla di proposte d'affitto al di fuori di qualsiasi tutela senza per questo riuscire a spuntare granché in termini di prezzo. Una panoramica dei costi d'affitto nelle varie città universitarie è stata effettuata dal Sunia, il sindacato nazionale degli inquilini e assegnatari.
Milano e Roma sono risultate le città in cui l’affitto penalizza maggiormente gli studenti, particolarmente in prossimità delle università private: nei due casi rispettivamente in zona Navigli, collocata in posizione di vantaggio per raggiungere Iulm, Bocconi e Cattolica, e nei pressi della Luiss, nelle zone Trieste, Nomentana e Bologna. Nel caso di Milano affittare un posto letto può costare tra i 400 e i 300 euro, contro una forbice di prezzo compresa tra i 450 e i 600 euro per la stanza singola, mentre a Roma il range passa a 300-450 euro per il posto letto oscillando tra i 500 e i 700 euro per aggiudicarsi la singola. Un esborso di tutto rispetto è richiesto anche a Firenze, dove la spesa per il posto letto è mediamente compresa tra i 350 e i 400 euro al mese e dove le zone più costose sono quelle di S. Spirito, Santa Croce e Porta al Prato. La situazione non risulta molto più vantaggiosa nemmeno a Bologna e Napoli, dove le zone più penalizzanti sono sempre quelle limitrofe all’Università. La spesa si riduce, ma senza grandi sconti, in città come Perugia, Siena, Urbino, Parma, Pavia, Pisa e Padova: in quest’ultimo caso, ad esempio, l’esborso mediamente richiesto per il posto letto oscilla tra i 200 e i 300 euro mentre il costo mensile della camera singola si colloca entro una forbice compresa tra i 300 e i 450 euro.
Una situazione complicata dal sottobosco di nero e subaffitto con cui normalmente sono costretti a confrontarsi gli studenti fuori sede, la cui alternativa è la regolarizzazione dei contratti d'affitto, una scelta che garantisce maggiore tutela a entrambe le parti coinvolte e che si articola in due tipologie contrattuali principali. La prima opzione possibile è il contratto d'affitto per studenti fuori sede, di durata compresa tra i 6 e i 36 mesi e sottoscrivibile sia da singoli studenti che da gruppi di studenti o da aziende per il diritto allo studio, vincolato agli accordi sulla disciplina dei contratti di locazione del territorio e in cui il divieto di subaffitto può essere risolto con una comunicazione di sublocazione abitativa parziale nel caso di assenza nei mesi estivi o di temporaneo inutilizzo della stanza. La seconda formula, il contratto d'affitto di natura transitoria, prevede invece una durata compresa tra uno e diciotto mesi e l'assenza di vincoli sul canone di locazione, a fronte della certificazione dell'esigenza transitoria da parte del locatore e dell'inquilino, da notificare tramite lettera raccomandata da inviare prima della scadenza del limite stabilito per il contratto.

 

 



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