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La guida all'acquisto certificato

01 Giugno 2010

Come valutare la qualità di un immobile sotto il profilo igienico-sanitario, della sicurezza e del risparmio energetico? Che tipo di documentazione è tenuto a presentare il venditore al momento della stipula del contratto? Per orientarsi in questa materia il Consiglio Nazionale del Notariato, in collaborazione con le associazioni consumatori, ha approntato la guida ‘Acquisto Certificato: agibilità, sicurezza ed efficienza energetica degli edifici’, messa a disposizione del cittadino attraverso il sito Notariato.it e i siti delle associazioni partner. La guida illustra i certificati di cui dev’essere corredato l’immobile per rispondere ai necessari standard di qualità e tutelare l’acquirente nella valutazione dell’acquisto già in sede di stipula del preliminare. Il contratto preliminare dev'essere completo e regolare tutti gli aspetti che coinvolgono le parti, specificando la presenza delle seguenti certificazioni o in alternativa stabilendo la ripartizione degli oneri per completare le opere necessarie:
Certificato di agibilità. Garantisce l’idoneità dell’immobile sotto il profilo igienico sanitario, della sicurezza e del risparmio energetico e dunque la sua legittimità ad essere utilizzato a fini abitativi, commerciali, industriali, direzionali e così via. Il suo rilascio da parte del Comune è subordinato alla presentazione del certificato di agibilità statico, del certificato di conformità alle norme antisismiche e alla dichiarazione di conformità alle norme in materia di accessibilità e barriere architettoniche, può essere definito anche per silenzio-assenso.
Dichiarazione di conformità degli impianti. Viene rilasciata dalle ditte installatrici e rappresenta la condizione indispensabile per il rilascio del certificato di agibilità per i fabbricati di nuova costruzione. Per i soli impianti eseguiti prima del 27 marzo 2008 può essere sostituita da una dichiarazione di rispondenza. Più che sulla commerciabilità giuridica, la conformità degli impianti incide sulla commerciabilità economica dell’immobile. La vendita dell'immobile può avvenire anche in assenza di impianti conformi ma in questo caso è necessario regolamentare i rapporti tra le parti stabilendo in anticipo quale delle due si farà carico della messa a norma dell’apparato per evitare l’insorgere di future contestazioni.
Certificazione energetica. L’attestazione energetica (ACE) assegna all'immobile una classe di efficienza energetica identificativa dei consumi e ai costi di mantenimento dell’edificio, tenendo in considerazione il fatto che per un appartamento di 120 mq la differenza tra la classe energetica G (bassa qualità) e B (buona qualità) può comportare una differenza nella spesa per il riscaldamento di quasi 2000 euro l’anno. Dove sussista l’obbligo di dotazione della certificazione energetica il venditore dovrà mettere a disposizione l’attestato, mentre la possibilità di autocertificazione sussiste nel caso di particolari categorie di immobili.


 



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