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La road map della service tax

28 Aprile 2010

Si chiamerà service tax ed è la tassa unica che in previsione accorperà in un solo tributo i costi dei servizi comunali in vista della presentazione in Parlamento della relazione sul federalismo fiscale prevista dalla legge 42. Il tributo unico potrebbe unificare un insieme di balzelli producendo un’autonomia fiscale nell’ordine dei 16 miliardi di euro per le amministrazioni locali predendo in considerazione anche le entrate provinciali legate alle assicurazioni auto. La procedura di semplificazione dovrebbe produrre l’accorpamento di Ici (ancora attivo su seconda casa e case di lusso), tassa di registro e sull’affitto degli immobili e Tarsu, secondo uno studio della Uil in grado di incidere per 213 euro l’anno sul bilancio di una famiglia di 4 componenti alloggiate su una superficie di 80 metri quadrati e ciò anche a fronte dell’Iva aggiuntiva, dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale e tuttavia confermata da un emendamento al decreto incentivi. L’incidenza del gettito Ici e della tassa rifiuti ha un peso quantificato in oltre 14 miliardi mentre considerando Irpef, Iva e imposte di registro e ipocatastali l’importo del mattone alle casse statali supererebbe i 43 miliardi. In testa alla classifica dei Comuni caratterizzati dalla maggiore incidenza dei tributi propri sulla spesa corrente si pone il Veneto con un rapporto del 51% (con l’Abruzzo in ultima posizione al 31,8%) mentre in ambito di regioni a statuto speciale il rapporto passa al 25,2% per la prima in classifica, il Friuli Venezia Giulia, mentre sul gradino più basso si posiziona la Valle D’Aosta dove il rapporto scende al 17,5%. La road map della service tax sarà aperta dal decreto sul federalismo demaniale, seguito da quello dedicato all’autonomia dei comuni, ai costi e fabbisogni standard e a seguire alla fiscalità regionale. E' fissata al 21 maggio la scadenza per il varo del primo decreto legislativo degato sul federalismo demaniale, basato sul conferimento dei beni demaniali a Comuni ad esclusione degli immobili di valore culturale, sulla base dell’operazione di censimento del patrimonio avviata dal Ministero dell’Economia e con data chiave il 1° gennaio 2011, quando le Pa saranno chiamate a comunicare al demanio le istruttorie in corso per reperire nuovi immobili in affitto, data oltre la quale entrerà a regime la riforma delle locazioni passive.



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