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Tares: la stangata sui rifiuti slitta a luglio

16 Gennaio 2013 - La Commissione Ambiente del Senato sposta la data di inizio pagamento

Stangata rimandata. La Tares, la nuova tassa sui rifiuti, slitta a giorno 1 luglio. Biosgnerà capire quali saranno le modalità di pagamento.

Inizialmente, infatti, doveva essere pagata da gennaio 2013 in 4 rate annuali (gennaio, aprile luglio, dicembre). E' palese che lo spostamento a luglio comporterà delle modifiche nella rateizzazione.

Lo slittamento della prima rata è stato deciso dalla Commissione Ambiente del Senato. Lo scorso 18 dicembre la Commissione Bilancio del Senato aveva spostato la prima rata ad aprile.

La Tares sarà molto più onerosa delle precedenti TIA e TARSU. Il cittadino sarà chiamato a contribuire anche alle spese indivisibili ossia ad esempio la manutenzione delle strade e l'illuminazione pubblica. La tariffa, per gli immobili, aumenterà di altri 30 centesimi al metro quadro (i comuni potranno decidere se aumentarle di ulteriori 10 centesimi di euro portandola a 40 centesimi di euro).

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Commenti dei lettori
16 Gennaio 2013 - Commento inviato da peppe
Spostala quanto vuoi ma tanto ci spennano lo stesso... la stanno soltanto allontanando dalla data delle elezioni per evitare ripercussioni sul voto
16 Gennaio 2013 - Commento inviato da Piero Paris
La Propriet? Privata Del Bel Paese ? Certi regimi, per imporre il proprio strapotere, aboliscono la propriet? privata con la forza sbarazzandosi delle opposizioni. Alcuni popoli ne stanno tuttora subendo le disastrose conseguenze. Il regime di nuovo pelo, ma di vecchio vizio come il lupo, che da tempo impera nel Bel Paese, scontrandosi con la resistenza degli amanti della libert? che non accettano imposizioni e sottomissioni, da sempre conduce una feroce battaglia per raggiungere lo stesso scopo, non con la forza delle armi, ma diffamando gli scomodi personaggi di turno, inviando avvisi di garanzia a chiunque minaccia di ostacolare le sue perverse aspirazioni ed elaborando nuovi strumenti repressivi da cui i cittadini difficilmente possono sottrarsi. Gli strumenti pi? sofisticati per raggiungere lo scopo sono senza dubbio le tasse che gravano pesantemente sui beni immobili. Beni realizzati in maggioranza con una vita di lavoro e sacrifici e su cui sono gi? state pagate le relative imposte, vengono ora espropriati a causa dell'impossibilit? di molti cittadini a fronteggiare queste nuove armi tipiche delle organizzazioni mafiose. Alla fine, un'asta dopo l'altra, interessi di mora, esose sanzioni e pignoramenti, il regime si ritrova a gestire, attraverso i suoi tanti organi esecutivi, un immenso patrimonio che non ha paragone in nessun altro paese democratico. Mentre i cittadini sprofondano in un girone infernale come quelli che imperavano nel Medio Evo. da COCOMIND.com La voce del dissenso

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